Fine quinta- lettera+ idee varie per concludere l’anno

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Fine quinta

L’immagine che vedete in evidenza è un bracciale che mi hanno regalato i bimbi.

Per l’ultimo giorno di scuola io le mie colleghe leggeremo una lettera dedicata a tutta la classe e poi una frase dedicata a ciascun bambino. Qui pubblicherò la lettera dedicata ai miei bimbi, ma non le frasi per questioni di privacy.

Ogni fine ciclo dedico una lettera ai miei alunni, con frasi che mettono in risalto le loro qualità migliori… la lettera non è il documento di valutazione, non devo scrivere un giudizio oggettivo. Pertanto riverso nello scritto tutto l’affetto che provo per loro. Sono insegnante prevalente, nella mia scuola si traduce nel trascorrere dalla prima alla quinta con i bimbi circa 18 ore. Per forza di cose si crea una simbiosi unica e speciale.

Inoltre abbiamo realizzato un video ricordo con tutte le foto dalla prima alla quinta accostando le foto dei bimbi durante il primo giorno di scuola con i loro tutor e poi in quinta, quando loro diventano tutor e si prendono cura di un piccolo di prima. Ho scelto queste canzoni per il video: Il maestro di Renato Zero, A modo tuo di Elisa, Da grande di  Benji e Fede e Somewhere over the raimbow. Il video naturalmente non ve lo posso mostrare per questioni di privacy.

Tutto ciò che è stato realizzato l’ho assemblato con un programma fantastico di facilissimo utilizzo, trovate tanti tutorial su You Tube, BOOK CREATOR: permette di mettere la lettera, i video, le foto, il diploma… tutto quello che si vuole. In fondo vi metterò il link se vi interessa. Conviene allestire il libro sin dall’inizio della classe quinta. Questo programma si offre per molteplici scopi, è una biblioteca online.

L’ultimo giorno di scuola consegneremo il diploma e il regalino. Quest’anno abbiamo comprato gli orologi digitali. Abbiamo dedicato loro una bella poesia sul tempo e su quanto è prezioso.

I bimbi indosseranno il tocco. Su internet trovi tanti tutorial, è veramente semplicissimo… Noi l’abbiamo realizzato in mezz’ora.

La lettera e il video sono stati realizzati durante il periodo di chiusura della scuola causa Covid.

Dedicato ai miei bimbi

Lunedì, 08 giugno 2020

Carissimi bambini, anzi scusate… lo so … siete cresciuti…

Carissimi ragazzi, è arrivato l’ultimo giorno di scuola, il momento dei saluti.

Voglio iniziare con i ringraziamenti che di solito vengono lasciati per ultimi… ma vorrei invertire quest’abitudine perché voglio dedicare alla parola GRAZIE la giusta importanza e il giusto peso.

Innanzitutto voglio ringraziare le maestre, la maestra , la maestra , la maestra , la maestra e la maestra  per essere state sempre al mio fianco in questo bellissimo percorso.

Grazie … per la tua saggezza e i tuoi consigli… grazie per le lunghe riflessioni sulla grammatica, sulla matematica… su tutte le materie che insegno in pratica… mi hai dedicato tantissimo del tuo tempo… e si sa che il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo.

Grazie … per la tua totale disponibilità, la tua pacatezza e l’affetto che hai sempre dato a me e a quelli che io ho sempre chiamato “i miei bimbi”, ma che in fondo sono anche un po’ tuoi.

Grazie … per la tua freschezza, la tua simpatia e la tua totale dedizione alla scuola. Ti abbiamo conosciuta solo quest’anno, ma per noi sei stata molto preziosa.

Grazie … per avermi fatto compagnia tante ore in classe, sempre rassicurante e solare, con una parola sempre di conforto per me e per i miei bimbi. Hai aiutato tanti bimbi nei momenti di difficoltà e io per questo ti ringrazio.

Grazie … per come ti sei sempre prestata ai miei show… abbiamo sempre riso in classe prendendoci in giro e facendo ridere i bimbi. Hai messo a disposizione le tue ore per parlare, confrontarci, risolvere questioni… Oltre che da collega ti sei sempre comportata da amica.

Grazie a tutte perché senza di voi questo meraviglioso gruppo non sarebbe stato così unito.

Un ringraziamento speciale a tutti voi genitori perché siete stati sempre al mio fianco, mai dietro di me, mai davanti a me, mai contro di me… ma sempre di fianco a me. La vostra collaborazione è sempre stata preziosa, negli ultimi tre mesi più che mai questo è stato evidente. Se non avessi avuto un gruppo genitori compatto come il vostro, non sarei riuscita a superare questi tre faticosi mesi.

 Avete fatto di tutto per essere presenti alle lezioni, avete ascoltato le mie spiegazioni, le mie videolezioni registrate con inquadrature improbabili, tanti di voi hanno dovuto ripassare le proprietà dei poligoni, le misure di lunghezza e le misure di superficie, l’analisi grammaticale e perfino l’analisi logica.

Avete aiutato i bimbi a scrivere meravigliosi testi, siete stati eccellenti “correttori di bozze”, risparmiandomi ore di correzione, quasi impossibile tra l’altro da fare con la penna di uno schermo.

Ringrazio  che mi ha fatto da “cavia” in questi tre mesi… “Prova il link, vedi se c’è in didattica, fammi capire voi come lo vedete… Prova share, l’audio non si sente…” Mi ha aiutata a capirci qualcosa in questa didattica a distanza per cercare di colmare un minimo, il vuoto lasciato dai banchi vuoti e silenziosi.

Un ringraziamento particolare va a  per aver svolto il difficile ruolo di rappresentante di classe, anche in questo delicato momento, sempre attenta, disponibile, generosa e presente sia per le insegnanti sia per i genitori sia e soprattutto per i bambini… Il camino con quelle meravigliose calze rosse piene di cioccolatini ce lo porteremo per sempre nel cuore.

Ringrazio i bambini che sono stati sempre presenti durante le videoconferenze e sono stati bravissimi, hanno tenuto spento il microfono, anche quando avevano tanto da dire, hanno imparato a mandare la foto del compito e a scrivere mail… ogni giorno ho ricevuto centinaia di foto accompagnate sempre dalle frasi… “Maestra mi manchi tantissimo, maestra ti voglio bene…” Avete riempito il vuoto di questi lunghi tre mesi con i vostri messaggi in aula virtuale, vi siete sempre prestati a tutto, anche a recitare attraverso uno schermo, regalando a noi adulti intense emozioni.

Oggi purtroppo è arrivato il momento dei saluti.

Che dire, ho talmente tanto da dire che non mi basterebbe una lettera lunga quanto un romanzo, ma so che vi annoierei… quindi cercherò di sintetizzare, ma … come sintetizzare, così tanto sentimento? Come sintetizzare il sentimento cresciuto in questi meravigliosi cinque anni?

Io non credo negli addii, ma credo fortemente negli arrivederci. Io non mi lego al passato, quantunque prezioso per la formazione di ciascuna persona, ma guardo sempre al futuro. Tutte le volte che lascio una classe, che congedo i miei alunni, non avverto una perdita, ma un arricchimento. Penso che per loro si stiano preparando nuove ed eccitanti opportunità, che la vita gli stia porgendo la mano, che la gioia e il successo li attendano dietro l’angolo.

Ma stavolta, c’è qualcosa nell’aria che mi fa sentire tutto in modo diverso, percepisco sensazioni nuove… starò invecchiando… mi sento un po’ triste e nostalgica… forse perché quell’ormai lontano 21 febbraio, quel lontano venerdì … vi ho salutato di corsa, con la fretta di tornare a casa per sbrigare le faccende che si accumulano durante la settimana, certa di rivedervi dopo due giorni, certa di riprendere le lezioni e le elezioni comunali, certa che ci sarebbe stato un nuovo sindaco e dei nuovi consiglieri, certa di dover affrontare altri litigi, altri pianti e altri… “Maestra abbiamo fatto pace!”… certa di ricevere gli abbracci al mattino e certa di rivedere quei meravigliosi 50 occhietti, assonnati o attenti o distratti o vivaci o tristi o felici o arrabbiati o sereni… ma certa di potervi rivedere … voi meravigliosi 25 bambini.

Questo non è successo… nessuno di noi lo ha scelto…

Ma un lunedì, senza preavviso, ci siamo ritrovati distanti… e abbiamo iniziato a vederci attraverso uno schermo… dove spesso non sono riuscita a cogliere gli sguardi tristi, gli sguardi sereni, le alzate di mano… dove spesso mi sono vergognata a chiedere “Chi ha parlato?” …triste per non aver riconosciuto la vostra vocina… che dietro allo schermo cercava la mia attenzione e il mio aiuto, spesso avete dovuto dirmi “Maestra, maestra sono io…” e questo ogni volta mi ha spezzato il cuore.

Spesso vi ho dovuto dire di spegnere i microfoni perché altrimenti non mi avreste sentito, ho dovuto smorzare le discussioni, dicendovi che avremmo perso tempo… quando sin dalla prima vi ho sempre insegnato che non si perde mai tempo a discutere e a confrontarsi perché il confronto e le diverse opinioni ci migliorano… ma ho dovuto farlo bimbi… perché abbiamo avuto a disposizione 40 minuti, 40 minuti spesso di “Maestra non ti sento” “Maestra sono uscito e non riuscivo a rientrare”…

Ho chiesto di spegnere i microfoni, di non usare la chat, di non usare la lavagna e l’ho fatto con decisione e fermezza, a volte vi ho dovuto anche rimproverare perché facevate confusione, ma adesso posso dirvelo… dicevo di spegnere il microfono, ma in cuor mio desideravo tornare a sentire le vostre chiacchiere, le vostre urla durante l’intervallo, avrei voluto ascoltare i vostri dubbi, le vostre certezze e le vostre paure…

Cosa credete bimbi? Anch’io ho provato nostalgia e malinconia in questi tre mesi, mi siete mancati tutti…

Mi dispiace aver perso questi tre mesi di voi, dei vostri sguardi, delle vostre alzate di mano, dei vostri abbracci al mattino, delle chiacchiere… del profumo delle vostre merendine… mi dispiace aver perso alcuni momenti speciali: la gita, lo spettacolo finale, la festa dell’ultimo giorno di scuola…

Mi dispiace aver perso tre mesi di voi, seduti dietro ai banchi di quell’aula azzurra, a Buguggiate… che senza di voi è infinitamente triste e sola.

Ma questi tre mesi di mancanza e di distanza bimbi, fidatevi della vostra maestra, non riusciranno mai, MAI, a cancellare i cinque anni trascorsi insieme.

Ciascuno di voi mi ha reso una persona diversa, mi ha mostrato prospettive diverse e mi ha reso migliore. Questi tre mesi non cancelleranno quello che proviamo l’uno per l’altro…

La scuola è giunta al termine, ma rimangono i momenti importanti, quelli seri, quelli tristi, quelli felici e quelli decisamente fuori dal normale. Il sentimento di appartenenza ad un unico gruppo, il sentimento che provate per i vostri compagni di quinta A, quello rimane indelebile.

E adesso le raccomandazioni… sapete che mi piacciono i “predicozzi”…

Fate il vostro dovere sempre, studiate non per gli altri, per i vostri genitori o per gli insegnanti, ma per voi stessi.  Siate delle menti aperte alla conoscenza. Abbiate sempre il desiderio di sapere e conoscere la realtà intorno a voi.

 Abbiate sempre la voglia di coltivare il vostro talento e abbiate il desiderio di fare di tutto per realizzare i vostri sogni.

 Non permettete a nessuno di ostacolarvi il cammino e non lasciate che qualcuno decida per voi. Ricordate di emergere sempre, di essere un passo davanti agli altri, ma fatelo nell’onestà e nella correttezza che vi contraddistingue.

E quando la vita lo richiederà, solo allora, sarà necessario quel passo indietro perché l’umiltà ripaga sempre.

Tante volte vi ho detto che credo in voi e nelle vostre capacità. Può essere una frase fatta, ma non è così. Ricordate che potrete fare ciò che vorrete e diventare ciò che volete essere, se crederete nelle vostre capacità e nei sogni. Siate sempre capaci di camminare a testa alta, senza mai scegliere la strada più facile. Sappiate che le grandi imprese hanno bisogno di tempo, di studio, di attese e di impegno.

Alle mie bambine: E, M, B, E, N, S, S, E, L e C… vorrei dire di non aver fretta di crescere perché ci sarà tempo per diventare grandi.

Mi raccomando bambine pretendete il rispetto dai ragazzi… Pretendete il rispetto sempre e da chiunque.

Ai miei bambini: G, T, F, A, M, D, F, M, S, D, M, M, T, M e A… dico di fare attenzione alle amicizie sbagliate, di non aver paura di dire NO, per timore di sembrare “deboli” o poco coraggiosi …e mi raccomando …

Rispettate le ragazze, rispettate sempre le ragazze.

 Quanto abbiamo parlato in questi anni? Tanto, eppure mi sembra di aver tralasciato mille argomenti.  Quando vi troverete davanti ad un bivio e vi toccherà scegliere da quale parte stare, è lì che io vi aspetterò. Resterò nascosta nei cassetti della memoria, ma sarò pronta a venire in vostro aiuto sempre, se ne avrete bisogno.

 Siete ragazzi speciali, tutti voi, e so che mi mancherete veramente tanto.

 Voi siete stati gli alunni che mi avete accompagnata all’altare e che avete preso un sacco di freddo ad aspettarmi fuori, silenziosi e ubbidienti per condividere la mia gioia.

Questi anni sono volati via in un soffio, troppo in fretta e contro la mia volontà. Così ho deciso di riempirli di parole, di immagini, di musica, di storie, di racconti, di libri, di ricordi. Ci sono stati abbracci infiniti, letterine, baci, coccole, sorrisi e tante risate, ferme in migliaia di scatti fotografici.

Ci sono stati momenti più seri o meritevoli di attenzione maggiore, e anche qualche richiamo, ma del resto questo è anche il mio compito. Essere una maestra non è facile ed ora che siete cresciuti, forse vi è più semplice comprenderlo.

I quaderni raccontano tutto quello che abbiamo realizzato in classe, ma i sentimenti, quelli non si possono descrivere né disegnare. Perché l’amore si può solo trasmettere agli altri e questo è l’unico modo per comprenderne il significato.

Lo sapete… vi conosco come le mie tasche. L’avrò ripetuto decine di volte ed è vero. Conosco le pieghe dei vostri sorrisi, le fossette sulle guance, gli sguardi furbi, le scuse alle quali ho finto di credere, i visi seri quando pensate di aver commesso errori o siete in attesa del giudizio.

Ho imparato a conoscervi meglio, ascoltandovi. Forse anche per questo motivo il legame è diventato così forte, tanto che salutarvi somiglia tanto ad uno strappo doloroso.

Essere una maestra di quinta è davvero difficile, oggi più che mai.

Credevo di essere pronta a lasciarvi andare per la vostra strada, come è giusto che sia. Credevo di essere abituata ai saluti, non è la prima volta che concludo un intero ciclo. Ma vorrei che questa lettera non finisse mai, perché chiuderla metterà davvero la parola FINE al nostro cammino insieme nella scuola primaria.

Sono io la maestra, tocca a me rendere questo passaggio leggero e naturale. E non sono pronta…

MA VOI LO SIETE, ve lo assicuro, voi lo siete più che mai. Siete maturi e forti!

Sono fiera di voi.

Volerete in alto, sarete diversi dalla massa. Siete unici e … essere unici non vuol dire essere soli. In questi cinque anni avete saputo coltivare l’amicizia, siete stati curiosi e generosi, non vi siete fatti influenzare dagli altri, avete  sempre ragionato con la vostra testa, avete difeso il vostro punto di vista, e siete sempre stati pronti a fare un passo indietro quando è stato necessario e non ve la siete mai presa con chi è più fragile di voi, ma al contrario avete sempre fatto la cosa giusta… siete stati dei TUTOR eccellenti per i vostri piccoli… e avete sempre dimostrato di aver interiorizzato il nostro motto “La decisione più coraggiosa che prendi ogni giorno… è fare la cosa giusta” e voi SIETE DAVVERO MOLTO CORAGGIOSI.

Buona fortuna ragazzi! La vostra maestra… Maestra Anita

Adesso è arrivato il momento dei ricordi …

Noi maestre abbiamo voluto salutare ciascuno di voi con una frase che più vi ha rappresentato in questi cinque anni… nell’aula 4 con la porta rossa: la 5 A… abbiamo voluto ricordare così il vostro stare a scuola… Non è la quantità di tempo ma la qualità a rendere speciale un rapporto. Questi tre mesi distanti non hanno cambiato la realtà delle cose: voi siete entrati in modo indelebile nel nostro cuore… sin da quel lontano 12 settembre, quando i tutor vi hanno chiamati uno alla volta in ordine alfabetico e per mano vi hanno accompagnato in classe.

(Le frasi dedicate ai bimbi le ho tolte per rispettare la privacy di ciascuno di loro)

Le vostre maestre 

Lettera in word se volete prendere qualche spunto…

LETTERA IN WORD

 

Per la buona riuscita della festa la collaborazione con le mie colleghe è stata indispensabile… proprio un bel team. Alcune di loro le ritroverò il prossimo anno, altre dovrò salutarle…

Poesia sul tempo da scaricare e stampare in pdf

Occorrente per il tocco

due fogli A4 cartoncino bianco

nastro bianco

colla e forbici

Noi abbiamo scelto il bianco per distinguerlo dal tocco della laurea che è nero. Il primo cartoncino si piega a metà dalla parte più lunga, si ritagliano i due rettangoli e si incollano. Si piega lungo i due rettangoli incollati prendendo come misura due dita. Lungo la striscia si ritaglia a trapezi, uno rimarrà l’altro verrà ritagliato, uno sì e uno no… servirà per incollare il quadrato. Il secondo foglio serve appunto per ricavare il quadrato che verrà incollato sulla striscia dopo aver preso la misura della testa. Infine con la cucitrice si mette il nastro.

Alcune colleghe del gruppo FB hanno realizzato la coroncina, bellissima idea anche questa.

LINK PER REALIZZARE LA CORONCINA

Link per esempio di libro online dei ricordi

 

Idee regalo…